Giornalista professionista

Giornalista professionista
VANESSA QUINTO, GIORNALISTA PROFESSIONISTA. Redattore del Coordinamento del Tg1.

mercoledì 3 febbraio 2021

I figli sono piccoli una volta sola

 E' difficile conciliare il ruolo di mamma e quello di lavoratrice. E' una condizione ben nota e le mie parole non aggiungerebbero nulla, se non ovvietà, alle tante frustrazioni di chi vorrebbe star con i propri bambini ed invece deve trascorrere tante ore sul posto di lavoro o a quelle di chi vorrebbe lavorare ma, senza aiuti, deve dedicarsi totalmente alla famiglia.

Posso però parlare del mio caso: io vorrei passare il mio tempo libero con i miei adorati bambini.

Ho aspettato tanto per averli. Non mi sentivo pronta, avevo mille timori... e quando ho pensato di essere all'altezza, è arrivata Minou ed è diventata il mio centro, la mia vita, il mio tutto. 

Soffro lontano dei miei figli. Non voglio perdere un secondo della loro crescita e della loro compagnia.

Forse il mio riconoscimento professionale (di cui son infinitamente grata) è arrivato troppo tardi: c'è stato un tempo in cui investivo ogni  risorsa nella mia formazione e nel mio affrancamento nel mondo del lavoro. 

Son riuscita, ogni giorno per due anni, a frequentare 8 ore di scuola di giornalismo e poi lavorare per 8,35'... Ho gestito trasferimenti, accettato di impegnarmi senza retribuzione, allargato le vedute e ristretto le aspettative... Adesso che, inaspettatamente, ho coronato il mio sogno, vorrei solo fare la mamma a tempo pieno.   

Credo che ogni minuto insieme a loro sia prezioso, insegnano l'Amore, mentre imparano lo norme del quotidiano, ristabiliscono i giusti valori, in cambio di una abbraccio.


Io sono pazza di loro e credo fermamente che educare, come si dice non sia riempire un vaso ma accendere un fuoco, quindi io vorrei essere sempre lì, pronta a sostenerli nelle loro inclinazioni e nuove scoperte.

Da quando lavoro al Coordinamento, mi sento soffocare perché lì dispongono del mio tempo e della gestione della mia vita e questo lo percepisco come una violenza. 

Lascio volentieri spazio ai tanti colleghi in cerca di fama, visibilità e potere. Non giudico chi dice di avere necessità di stare con gli adulti, di avere i propri spazi... dico solo che non è così per me.

Io vorrei solo fare il mio lavoro senza togliere nulla alla famiglia, stando magari in smart working, ma questo diritto mi è negato. Magari mi piacerebbe fare sport, questo sì: ne ho bisogno per ricaricarmi e sciogliere le tensioni, ma per il resto davvero non cerco il mondo dei "grandi".

Anche io, forse sono ancora un po' bambina e questo credo che sia un privilegio riservato a pochi: non mi son indurita o inaridita crescendo. Mi diverto con poco e h bisogno di cose vere. Tanti dicono che mi piacciono i bambini perché son la prima a divertirmi giocando con loro e lo prendo come un complimento.

Il prossimo anno la mia bimba andrà in prima elementare ed il piccolo alla materna: il tempo corre veloce e presto dimenticherò quelle manine cicciottelle e quelle parole storpiate perché lasceranno il posto a mani affusolate e un italiano corretto e non voglio godere di ogni attimo.



Non voglio chiedere scusa a me stessa ed a loro per non esserci stata. 
Il giorno del funerale di papà, mio fratello ha detto una cosa che ricorderò per sempre: nei suoi ricordi di bambino lui era piccolo e giocava a calcio. 
Ricorda una partita tra pulcini, poco appassionante, mal giocata e sotto un diluvio. 
Ricorda pochissime persone sugli spalti e due automobili parcheggiate. 
Ricorda un uomo col sorriso che fa il tifo, in piedi, solo a bordo campo, sotto la pioggia.
Quell'uomo era mio padre.
Voglio essere come lui.
Grazie papà.



martedì 19 gennaio 2021

Il Friuli Venezia Giulia non è il Friuli

Questa è una delle tantissime cose che ho imparato nei mesi a Trieste. 

E' stata la lezione n° 1: "Non dire mai Friuli se intendi la regione". 

Sotto questa "punta", ho scoperto un iceberg infinito di storia, avvenimenti, popoli, idee ed ideologie, lingue e paesaggi a me sconosciuti.

E' stata un' esperienza grandiosa. Ho imparato tanto sia professionalmente, sia riguardo ad un territorio unico ed affascinante.



I colleghi mi  hanno accolto in modo straordinario e mi hanno messo in condizioni di lavorare tanto e bene.

Un gruppo bellissimo e mi son sentita parte della squadra.

Da quando son tornata a Roma, mi manca tanto uscire con i colleghi delle immagini per scoprire luoghi e raccontare storie; mangiare in ristoranti tipici e sentirmi salutare con "mandi". 

Dal mare alle Alpi Giulie in poco tempo, dall'Italia alla Sloveni in una pausa pranzo. Che mesi meravigliosi...

Ho raccontato di tutto: dallo sport a drammatiche notizie di cronaca, dal problema dell'immigrazione alle feste ferragostane... ambiente, colore, politica, economia... perché nei telegiornali regionali non ci son le redazioni tematiche e se, da un lato, questo non consente una specializzazione, per me era una giostra di emozioni e lezioni da vivere. Una fonte inesauribile di stimoli.  


Ora sono a Roma, al Tg1, nella redazione coordinamento: l'avamposto della messa inonda; il luogo dell'ordine e della organizzazione, cuore pulsante del telegiornale dove ciò che fa la differenza è la capacità di controllare ogni passaggio e non l'estro creativo o la capacità di narrativa.

Non credo di essere la persona giusta al posto giusto. Agli occhi di tutti è un incarco di gran prestigio. Io mi sento più o meno così:


Però devo anche considerare che ho ottenuto ciò per cui ho lottato da sempre: ho coronato un sogno. Sono una privilegiata ed il fatto di non coprire, attualmente, un incarico in cui riconoscermi non deve diventare un problema, ma esser vissuto come un ulteriore passaggio di questa mia tortuosa crescita professionale. 

lunedì 4 gennaio 2021

Tutto arriva a chi sa attendere...


 ...O, quantomeno, per la mia professione è stato così: dopo 8 anni dall'esame di Stato, passati lavorando  al sito del Tg1 (e ben 18 in Rai), è finalmente giunto l'agognato contratto giornalistico

Il mitico ARTICOLO 1 

Questo traguardo è arrivato dopo un selezione interna volta a novare i tanti giornalisti professionisti che, in azienda, già svolgevano lavoro giornalistico, ma sotto altre forme contrattuali.

Un sogno avverato. Un dono giunto proprio il 30 giugno: il giorno del compleanno di papà che, son certa, sarebbe stato il più felice di tutti, davanti a questa notizia.

I giorni dopo l'uscita dei nomi dei vincitori son stati rocamboleschi: l'azienda chiedeva la disponibilità a trasferirsi per l'estate in una sede regionale. In caso di accordo: firma del contratto l'8 luglio e trasferimento il 10, per due mesi, nella regione di assegnazione. In caso contrario, il contratto sarebbe arrivato ad ottobre.

             Tanti i pensieri:              "Partire, non partire? E poi per dove?"

         

Ma sì: meglio firmare subito e poi l'esperienza in un telegiornale potrebbe essere formativa... l'accordo prevede che da metà settembre ognuno ritorni dove ha maturato il contratto... 

Ti pare che poi mi ritrovo a far servizi per il Tg1 senza aver maturato prima un po' di esperienza?

Vabbè ma dove vado? Come si fa con due bambini...?

Però potrei conoscere un territorio... Ok, si va: chiedo Pescara che è vicina, facile da raggiungere ed i bambini possono stare in spiaggia... Bene: deciso."

Giunge una risposta inaspettata: "Pescara è già stata assegnata a colleghi più anziani. Puoi scegliere tra Trieste, Campobasso, Potenza e Cosenza". 




Ero sul punto di desistere quando mio marito, mia madre e mio fratello, mi fanno notare l'importanza di prendere al volo l'occasione, alleggerendomi da tante paure. Per mio fratello non è un periodo facile: la sua famiglia sta attraversando un momento drammatico, ma nonostante questo mi spinge ad andare. Lo apprezzo immensamente e questo mi incoraggia.

Mia madre si offre di venire per aiutarmi con i bambini e mio marito ottiene lo smart working in 8 ore. Allora si va!

Trieste è stupenda e tutti noi, papà compreso, avevamo sempre desiderato visitarla: mi propongo. Qualche giorno di silenzio da parte della Rai e poi, il 7 luglio, la risposta: "Accordata la sede del Friuli Venezia Giulia, domani la firma, dopodomani la partenza".   GULP! 


E la casa? Le valigie? Il viaggio. Tutto superabile e tutto organizzato in poche ore. Ho persino trovato una casa stupenda, adatta alle nostre esigenze e vicino la sede di lavoro 💖.


Trasferta sulla Sella Nevea 
Alpi Giulie al confine con la Slovenia






mercoledì 10 giugno 2020

Dopo quasi sei anni...

E' difficile riprendere un racconto interrotto quasi 6 anni fa. Soprattutto quando il tempo trascorso è stato travolto dagli eventi più sconvolgenti dell'esistenza umana: nascite e lutti.

Sono genitore e meno figlia, adesso. Ho conosciuto lo straziante dolore della perdita della mia adorata zia, donna di immensa dolcezza che mi ha cresciuto, e di mio padre: un faro, un sorriso per tutti, una voce rassicurante, una presenza insostituibile, una certezza affettiva, il mio papo.
Forse, da figlia, non ho mai detto tutto questo, forse non gli ho mai fatto capire quanto fosse importante per tutti noi, forse, quando le persone sono al tuo fianco , vivi la splendida meraviglia della loro presenza dandola per scontata e poi, d'improvviso, quando se ne vanno, il vuoto lasciato diventa incolmabile, il tuo cuore più pesante, gli occhi stanchi e la schiena più curva, sotto il peso dell'assenza.

Insieme a zia Cacia
Non amo, normalmente, raccontare nella pubblica piazza il mio mondo affettivo, ma questo è il racconto di chi sono e non posso prescindere dalle figure che non solo mi hanno cresciuto e formato, ma che son state esempio, ispirazione, riferimento e certezze sotto ogni punto di vista.

 La mancanza, prima di zia e poi di papà, ha trasformato molti equilibri e parte di me è andata con loro. Quella più ingenua, più spensierata, più bambina, più capace di credere nelle favole, ma anche quella che si sentiva sempre protetta, che poteva contare su spalle coperte e riferimenti assoluti.

Dopo anni di totale disperazione, ho iniziato a sentire la loro presenza sotto altre forme: nei miei pensieri, nei miei valori, nei miei gesti, negli sguardi della mia famiglia, nelle motivazioni che muovono i miei passi... nella forza vitale e l'amore incommensurabile per i miei figli.



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Sì. Ho due bambini incantevoli che sono tutto: vita, futuro, speranza, sogni, risate, gioia, tenerezza, sorpresa... in una parola "la mia esistenza". Sono nata nel 1977, ma ho scoperto davvero la vita nel 2015: diventando mamma della la mia incantevole principessa. Poi, dopo tanta sofferenza per la perdita di questi due pilastri della mia esistenza, son tornata a nuova vita nel 2019, con l'arrivo del mio piccolo principe azzurro: un dono incredibile che ha stabilito nuovi equilibri e che, dalla profondità dei suoi occhioni azzurri, mi infonde sicurezza.




Una nuova me, dunque. Piena di sentimenti prima sconosciuti. Fortissimi e travolgenti. Una persona più adulta, una donna che conosce l'Amore ma anche la perdita, che sente trasformati in sé tanti aspetti, ma che ha ritrovato la voglia di fare, seppur con la malinconia per ciò che non c'è più.



 


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Una cosa che mi ha aiutato in questi anni, è stata sentire l'affetto e la stima verso mio padre da parte di tante persone che neanche conoscevo. Eventi, dediche, libri in suo onore... questo mi restituisce un pezzettino di lui e della sua voglia di costruire. Eredità che devo tener cara. Per questo motivo, ho curato un sito, affinché non se ne perda la memoria.

   http://www.marioquinto-cesnacom.it/

Professore, avvocato, negoziatore, mediatore...per me è PAPA' 


Ed anche riguardo alla gravidanza, ho affidato alcuni ricordi alla scrittura. I più privati, ovviamente, a diari personali; ma quelli ironici o quelli che possono, senza presunzione, suonare come consigli per altre mamme in attesa, a un ricettario che in realtà è una cronaca semiseria dello "stato interessante" (definizione che, che già da sola, la dice lunga...)

https://www.facebook.com/pg/vogliedimamma/videos/?ref=page_internal

http://www.ilgiornaledirieti.it/leggi_articolo_f2.asp?id_news=44147





giovedì 25 settembre 2014

ImagO 2014 - 1/7 settembre 2014

Seconda edizione di ImagO: il festival della fotografia che ho creato insieme al circolo fotografico OCA.

Grandissimo successo di pubblico e ospiti davvero speciali.
In questo caso, lascio che siano le immagini a parlare:
1.09 fotodanza

01.09 apertura mostra fotografica

Il sindaco all'inaugurazione

2.09 avvicinamento alla fotografia per bambini

2.09 Foto e fumetto 

Daniele Marotta, presidente dell'accademia del fumetto di Siena

03.09 retrospettiva sul fotografo Pietro Marelli

03.09 conferenza del ritrattista Eolo Perfido

Eolo Perfido, ritrattista di fama internazionale

Eolo Perfido



04.09 conferenza di Biba Giacchetti

Biba Giacchetti, allestitrice della mostre italiane di McCurry ed Erwitt



04.09 Diritto all'immagine

04.09 Vermissage di Véronique Madre

05.09 Sinergia con Orbetello Piano Festival
 Orbetello Piano Festival

06.09 Galà di premiazione del concorso fotografico

Galà di premiazione del concorso fotografico, con Biba Giacchetti

Galà di premiazione del concorso fotografico, con Eolo Perfido

Galà di premiazione del concorso fotografico, con Pierpaolo Cito, finalista Pulitzer

La foto vincitrice


Aggiungi didascalia

07.09 Workshop con la guru, riconosciuta da Adobe, di photoshop



Il saluto del sindaco Monica Paffetti

RASSEGNA STAMPA:

 RAI TGR Toscana, ore 19,30 del 12.09.2014
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-52ac0525-4217-4296-861a-6cbdbfffbf2f-tgr.html?refresh_ce#p=3



ARTE E CULTURA

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Il calendario degli eventi ad Orbetello

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