Giornalista professionista

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VANESSA QUINTO, GIORNALISTA PROFESSIONISTA. Redattore del Coordinamento del Tg1.

venerdì 30 maggio 2014

Insegnamento e vecchie passioni

La mia meravigliosa esperienza di studentessa universitaria si è conclusa, secondo molti, brillantemente; secondo me, troppo velocemente: voglia di far presto, di primeggiare, di arrivare nel mondo del lavoro... 
Ho studiato materie bellissime come "storia del cinema", "filmologia", "drammatugia", "scienze della comunicazione"... e così non sono più riuscita a staccarmene, neanche dopo essere diventata "dottoressa".


Il titolo della mia tesi di laurea è stato "Rear Window ed il voyeurismo in Alfred Hitchcock" e tale lavoro, a suo tempo, piacque molto, tanto da ispirare un corso monografico all'interno dell'insegnamento "Storia dlle teorie del cinema", della professoressa Lucilla Albano, moglie di Giuseppe Bertolucci. 



Io, il giorno della mia laurea ,15 novembre 2001
Una volta fuori da "Roma3", ero determinata a far tesoro di questo studio e, mentre cercavo una strada, mi contattò l'università per stranieri "Lorenzo de Medici" 
 http://www.ldminstitute.com/en/main/home/  . Mi chiedevano di insegnare "Storia del cinema italiano" ed io, rilanciando, proposi la mia materia... Approvata! E nacque così il corso "The spectator experience", poi accompagnato da "Italian society trough the cinema".



Esperienza grandiosa: raccontare a ragazzi americani la storia del nostro Paese attraverso la 7° arte, insegnargli a guardare le pellicole con occhi differenti per poi ricevere, ancora oggi, mail dagli States in cui ti chiedono che film andare a vedere.

Ho insegnato, certo, ma ho anche imparato: una finestra sul mondo. Come si dice in spagnolo "¡He cruzado el charco!", cioè ho scavalcato l'oceano. Ho visto differenti modi di vivere e di studiare; approcci al quotidiano diversi da quelli a cui ero abituata. 

Una mentalità più "semplice" quella americana: più tecnica, più legata al concetto "causa-effetto". Prima l'approccio pratico alla materia poi, se si vuole, si possono approfondire la storia e la filosonia che vi girano attorno.


Fotomotaggio con i volti di due studentesse

Io ho spiegato ai miei studenti come costruire un personaggio per creare empatia, simpatia o antipatia. Ho illustrato loro perchè parteggiamo tutti per il terribile "Hannibal the Cannibal" in "The silence of the lambs" e perchè ci piaccia tanto andare al cinema. 
Ho cucinato per loro la "carbonara" ed i "salti in bocca", sono stata ospite d'onore alle loro feste ed in Messico, a casa di una mia alunna. 
Ho provato a diffondere il valore della lettura e, in un caso, sono certa di esserci riuscita.

 Con alcuni ragazzi, in gita in Abruzzo

La seduzione del lavoro fisso mi ha sottratto a tutto questo. 
"The show must go on", per la scuola senza di me e per me senza i miei alunni d'oltreoceano, ma li porto tutti nel cuore e ho imparato che insegnare non è rempire un secchio, ma accendere un fuoco. 

Alcune delle mie lezioni:








martedì 27 maggio 2014

Serata in memoria di Paolo Pioggia

E poi un collega, oggi amico, ti chiama per affidarti un evento culturale in memoria di suo padre: "uomo di cultura, cinema e televisione", come dice la locandina posta all'ingresso del teatro di Magliano Sabina.

Dediche celebri a Paolo Pioggia
Foto del "Marco Polo" 




Alfredo Graziani, sindaco di Magliano Sabina

Sen. Lucio D'Ubaldo


Accanto alla targa commemorativa

Lo sceneggiatore, scrittore e regista Carlo Bolli



L'organizzatore, l'imprenditore Luigino Lorenzoni







L'assessore alla Cultura Tino Pagliani
Il teatro comunale di Magliano Sabina






I GIORNALI:





Il Marco Polo:


Da Bruxelles a Potenza, in difesa delle donne

Forte dell'esperienze post-convegno europeo, vengo chiamata come relatrice ad un convegno lucano sulla violenza di genere.

Titolo del mio intervento:

Creo così un inimmaginabile asse Bruxelles-Potenza dove racconto cosa succede nel mondo: come la violenze sulle donne viene raccontata e giudicata nei diversi Paesi europei.

Il dato disarmante è che nei Paesi più sviluppati, quelli cioè con il welfare migliore, il numero di denunce è altissimo. Ovviamente, ciò non significa che in questi Paesi ci siano più violenze ai danni delle donne, ma che dove c'è maggior consapevolezza, c'è maggior coraggio e sicurezza nelle risposte; mentr lì dove non c'è uno Stato sociale reale, le donne credono di dover subire.
Stiamo parlano di un rapporto 1 a 70 dove 1 sta per la Bulgaria e 70 per la Svezia.





I GIORNALI:







I TELEGIORNALI:




Nemo propheta in patria

Vinco una borsa di studio per partecipare ad un seminario internazionale sulla violenza di genere.
Bene, buona notizia.
L'emozione di lavorare con colleghi provenienti da tutta Europa è resa ancor più grande dal luogo del convegno: il Parlamento Europeo!