Lo ammetto... fino al 2001 non sapevo cosa fosse il Jazz.
Ho poi comprato, per mia scelta, un disco di Jaco Pastorius ed uno di Herbie Hancock.
Lentamente, sono stata educata ad ascoltare tutti i dischi di John Coltrane e poi ad assistere a concerti in stile Dixiland, dove ho incontrato il trombettista Red Pellini che, oltre a stimare musicalmente, paragono simpaticamente al protagonosta del "La carica dei 101".
Sempre grazie a Walt Disney, ho individuato lo Swing, (indimenticabili i brani di Peggy Lee per "Lilli ed il Vagabondo"...) di cui oggi conosco - vivendo da vicino il lavoro di "swingaroli" - tutti i grandi classici e adoro ritmo e sonorità.
Canticchio volentieri brani di Bossanova e mi piace nutrirmi di Stan Getz, Joao Gilberto e
Vinícius de Moraes.
Oggi, nella mia web radio, ho solo canali di Jazz Manouche, la mia ultima passione.
In questo percorso di apprendimento, anche una "cotta" virtuale per Fabrizio Bosso, un tromettista eclettico e brillante, poliedrico e raffinato. Un enfant prodige del jazz che sono stata onorata di intervistare per l' "Ortaccio Jazz Festival", il 20 luglio 2014.
L'organizzatore è un mio amico e ancora non so se mi abbia coinvolto in questo lavoro considerado la mia professionalità o la mia passione per Bosso, ma il risultato è stato l'aver trascorso una bellissima serata.
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